Mugello: parte seconda
Il Busa ci ha lasciati al divertentissimo e rilassante assemblaggio della tenda. Non ci siamo ancora tolti le giacche che già ci ritroviamo con vanga, pala e piccone in mano: quest'anno vogliamo fare i fighetti, addirittura ci mettiamo a pareggiare il fondo su cui pianteremo la tenda, solo perchè l'anno prima si era rotolati a valle nel sonno...comunque il risulatato è eccellente, io con una tecnica più fisica mentre il busa lavora di fino, raggiungiamo l'obiettivo e finita l'opera con le vesciche alle mani, ci beviamo una meritatissima birra.
Solo ora ci rendiamo conto del paesaggio surreale: l'aria è gelida, il prato è quasi deserto e siamo immersi in un insolito silenzio in quella che è una delle feste più caotiche che abbia mai visto.
Improvvisamente, a rompere il silenzio arriva uno strano personaggio:conosciamo Leo. Le leggende metropolitane narrano che questo ragazzone vaghi per il Mugello dal giovedì con la sua tanica da 20 litri di vino rosso! e oramai mancano poche dita!! Come arriva scoppia l'euforia generale e sale in cattendra con l'incredibile capacità di imitare suoni d'ogni sorta con la bocca; si impossessa del megafono e, sceso a pochi metri dal recinto della pista, con le forze dell'ordine che controllano la situazione, inizia ad intonare cori contro questi ultimi che non riescono comunque a trattenere sorrisi divertiti.
Intanto Cassa e Ale ci aggiornano su tutti i benefici e gli incontri che hanno fatto nella "Mugello bene" godendo dei loro pass per i paddok: pranzi nelle ospitality, cene al ristorante, autografi da tutti i piloti...noi aspettando la notte con piada e salsiccia, birra e caffè, ammazza caffé e fuochi d'artificio (tutti verdi...) ci riscaldiamo come si può. Ancora una volta i nostri amici di imola dimostrano tutta la loro gentilezza e generosità e credo almeno mezza collina debba loro un pensiero di riconoscenza.
Finiamo di cenare, scherzare e chiacchierare con amici e vicini di tenda, ci si arma di megafono e birre e si parte. Immediato il primo segnale che la notte al Mugello è iniziata: una folla si forma attorno ad uno scooter al centro della strada, steso al suolo. Si intravede una fiamma nel buio e il motociclo viene circondato dalle fiamme; iniziamo così la nostra lunga nottata, con un bel falò!
La prima regola che si impara girando per la strada buia ed affollata che costeggia la pista è che qua sono i pedoni a dover scansare le moto!
C'è gente ovunque, moto appoggiate ai bordi della collina come fossero biciclette, una invasione di bykers nei bagni ad assordare i presenti con sgasate. Non manca la consueta piazzola adibita a discoteca e non ci tratteniamo dal fare 4 salti in pista. Agli occhi ci si prospetta quella che è l'essenza del Mugello: un tutt'uno di persone e motori con l'unico obiettivo di divertirsi e tutti col sorriso sulle labbra. Qua si trovano davvero dei gran manici, stuntman, pazzi e tutti ubriachi; entrnado in questa notte surreale c'è posto solo allo stupore, anche dei più vissuti, nel rivivere continuamente questa esperienza.
Finalmente riusciamo a raggiungere il piazzale con lo stand principale e la disco, la musica è assordante, si vedono spuntare moto da tutte le parti e sembra ci si diverta ad avventurarsi su per la collina finchè si riesce. Riusciamo persino ad incontrare Cassa e Ale che sono venuti a fare un giro a trovarci ma, mentre lui sembra un bimbo felicemente incredulo nel paese dei balocchi, lei è visivamente spaventata e dopo aver evitato una bomba carta decidiamo di scortarli sino all'uscita per poi rituffarci nella bolgia.
Ci sono state le prime defezioni, il gruppo si è diviso e la stanchezza inizia a farsi sentire. Decidiamo così di tornare indietro e come per incanto assistiamo ad uno degli spettacoli caratteristici di questa nottata, quasi ce ne dimenticavamo, "un motore a banco!" Come da tradizione un motore sistemato su un telaio e modificato per far tremare la valle sprigionando tutta la sua potenza tra fiammate e botti paurosi da scarichi di dimensioni esagerate! Qua e la incontriamo più di una carcassa incandescente ai lati della strada, un fu scooter, oramai non si fa più caso a burnout e impennate, quad su due ruote, si cammina in questo surreale scenario come
attori sul palco circondati da immaginari quanto spettacolari effetti speciali. Siamo quasi arrivati all'accampamento e siamo davvero esausti, inoltre le temperature sono invernali e non si superano i dieci gradi, ma io e il Busa proprio non riusciamo a desistere dalla tentazione di una calda piadina alla porchetta(ogni angolo è buono per piazzarci una baracchina delle piadine) : ora possiamo coricarci felici, il Busa con un accogliente sacco a pelo, io con la mia fida giacca di pelle!
Ci si può chiedere come mai si dice sempre che al "Mugello non si dorme"? prima o poi la stanchezza prenderà il sopravvento sui presenti? ma nella notte del sabato l'afflusso è continuo, arriva sempre gente nuova e simpatica, come il "genio" che decide di tenere svegli tutti quanti nella nostra zona facendo rimbombare un maledetto motore per tutta la notte. Sorge il sole e nè io nè il Busa abbiamo chiuso occhio e ci ritroviamo così in una mattinata gelida già privi di forze...colazione, si smonta tutto aspettando il risveglio della vallata e l'inizio di quelle che sono state tre gare incredibili; le due ore prima del warm up sono forse le più dure, dove si cercano le ultime forze nascoste per riprendersi dalla fatica, mentre sembra addirittura estenuante il fissare ed il contemplare il nulla! La mattinata prosegue all'insegna del sole e del caldo sempre più torrido. Il sole ora è alto e cocente, l'afflusso nelle ultime ore è stato impressionante e si è ammassati gli uni alrtri tutti ipnotizzati nel godersi quella ultima gara d'antologia.

L'ultimo atto è l'invasione di pista, i piloti non riescono a finire il giro d'onore, c'è gente a piedi, in auto, in moto con due-tre-addirittura quattro persone, impennate, bandiere, clacson, un'auto che si insabbia nelle vie di fuga, spettacolare vedere ogni sorta di mezzo impegnato in ripetuti giri di pista, supersportive in scia a cinquantini, rettilinei su una ruota con più persone sulla moto; sono gli ultimi momenti di una festa che si spegne com'è iniziata: all'insegna dell'esagerazione e della spettacolarità.
Aspettiamo che la folla si diradi un pò e dopo i doverosi saluti e ringraziamenti ai nostri amici torniamo dal fido "contadino" che ci riserva un'ultima sorpresa oltre ai gratuiti servizi per riprenderci e rinfrescarci: panini allo speck e vino rosso, per chi vuole anche il caffé, ed è tutto gratis! Questa è la ciliegia finale su una torta perfetta; si riparte per tornare alla normalità di tutti i giorni, ricominciando con una bella birra al "parco".