08 maggio 2007

Due curve e due forchettate di troppo: da Imola a Prataglia

Dopo vari tentativi siamo riusciti, finalmente, a radunare tutti i rami per una bella gita nella terra di mutor, da Forlì a Bagno di Romagna e poi su fino a Prataglia a provare una nuovo localino consigliatoci da Miki.
Ritrovo alle 9.15 al toys, io e Miki arriviamo puntualmente in ritardo: causa colazione al baretto…bene, ci siamo tutti, tutti in tuta chi l’ha, Golo col suo classico abbigliamento cattivo e ribelle, Zara invece sfodera un look black da bello e dannato.
Partenza per Forlì, poi direzione Dovadola e su fino a S.Sofia dove ci fermiamo per un caffè ed una piccola sosta: questa prima parte di giro è stata piuttosto monotona, non molte curve e parecchio traffico, tuttavia la giornata è stupenda e fa un caldo incredibile, ma il bello deve cominciare proprio adesso.
Inizia il primo svalico, il passo del Carnaio; l’asfalto non presenta buche e sembra tenuto molto bene, strada larga e pulita, davvero divertente! Una volta scesi riprendiamo per risalire al passo del Mandrioli: personalmente mi è piaciuto di più il primo passo, ma qui il paesaggio è davvero mozzafiato: si passa in mezzo a boschi e ne approfittiamo per una foto di gruppo in uno spiazzo in cima al passo. La formazione è perfetta: avanti gli indemoniati dell’asfalto e i manici, poi seguono i cazzeggiatori(io), poi c’è Zara, un idolo, lui va per la sua strada e si fa i fatti suoi: biker nell’anima!
L’immagine più suggestiva che mi è rimasta in questo giro è stato l’inizio della seconda risalita: la prima curva seria, a sinistra, ha dietro di sé un imponente parete verde, quasi verticale, è la montagna completamente ricoperta dalle piante: sembra proprio una bella muraglia che ci aggiungiamo a scalare!
Avanti verso un benzinaio, ci sono i primi in riserva, qui incontriamo un bel groppone di motard anche loro agguerriti, aspettiamo in fila e si scappa via perché si inizia a sentire la fame e la nostra guida alpina, il centauro Miki, ci ha consigliato un posto a Prataglia.
L’andata è stata fatta con un passo divertente perché la strada lo permette (eccezion fatta per qualche pezzo dove la montagna si era sgretolata sul bell’asfalto…pericolozizzzzzimo), senza esagerazioni, e non è nemmeno troppo impegnativa fisicamente!...anche una zavorrina potrebbe apprezzare il bel panorama…diciamo una zavorrina abbastanza sportiva però…
Attraversiamo l’ultimo tratto di bosco, meraviglioso, costeggiando e passando sopra ad un torrente con a tratti qualche cascata, finalmente arriviamo in cima, al ristorante, su un ampio prato con qualche campeggiatore e qualche persona in attesa, al sole, di andare a pranzare.
Facciamo qualche chiacchiera pure noi e poi via a tavola! Qui diamo il meglio: crostoni, primo, secondo e contorno!
Ma andiamo per ordine: i crostoni, mai mangiato crostoni al ragù così saporiti, unti e buoni!!!quelli al capriolo invece delicatissimi ed il classico ai funghi è un delirio! Il primo, una pappardella alla lepre che solo la golosità mi ha aiutato a finire! Il filetto ai porcini, divino, è stato mandato giù con la sola forza dell’ingordigia!
Poi, per digerire, una bella pennichella sul prato e ripartenza….un’ombra però aleggia su di noi: forse abbiamo mangiato e bevuto troppo?.....io si!
Resisto una decina di minuti dietro al gruppo tirato da Miki e Preda ad un ritmo forsennato, pieghe da sfregare(gli altri!) poi crollo! Un paterno He-Man mi raccoglie e mi scorta sino S.Sofia mentre con la mia tuta super racing faccio del mototurismo con un braccio sul serbatoio, le gambe intorpidite ed un conato di vomito ad ogni curva!
Finalmente il capolavoro di Miki, coi primi agguerriti ad arrivare a S.Sofia si ferma ad aspettarci, Miki scende dalla moto e si gira per quattro chiacchiere con altri. Un grido del Busa – “AHHHH…” e SPATATRACK!!!!!!!!!!!!in discesa Miki non ha messo la prima e la moto va per terra! Bilancio: frizione da cambiare( è la quarta Miki?), serbatoio ammaccato, manubrio leggermente piegato e codone sfregiato con crepa…ah, già, carter sfregato!
Ci si ferma la bar per ennesimo caffè(per me) per riprendersi un po’, o un po’ d’acqua prima di ripartire. Il caldo e diventato davvero opprimente ma una giornata così va goduta fino in fondo!
Ripartiamo per Imola con meta il parco per una bella birra, ma Zara saluta con colpo di clacson e torna a casa e io finisco per morire sul divano, esausto!
La morale?mettete la prima in discesa, sempre! Siete ingordi come pochi?non mettete la tuta per le abbuffate!
Ancora una volta speriamo di avere reso partecipi i lettori di questa nostra passione, che coniuga itinerari divertenti a paesaggi incantevoli e abbuffate storiche (nonché minchiate galattiche come quella del Miki)!