07 aprile 2010

A volte ritornano...

Ciao a tutti, rami secchi e non!
Vorrei riesumare questo blog, dopo 2 anni di inattività, e chiedo una mano ai miei amici di penna, forza ragazzi, ricominciamo a scrivere su ste pagine, mi sembra brutto lasciar perdere una cosa che alla fne qualche soddisfazione ce l'aveva anche data!
Entro la settimana inseriro' post dell'uscita a Badia di Moscheta!
ciao a tutti!
Prade

28 aprile 2008

STAGIONE DI PISTA

Dopo tanti buoni propositi, l’acquisto di tute in pelle, giri più o meno tirati nei nostri tanto amati passi, finalmente organizziamo delle uscite in pista vere e proprie.
Il primo è Cassa, che approfitta del yamaha fest di misano per fare ben due turni in pista!
Il sabato, dopo aver concluso il primo turno in pista è ancora adrenalinico descrive le varie curve, una per una, di come abbia sfregato solo a destra e di un curvone dove entrava ai 190 orari! La domenica si prenota per un sondo turno e la sua conclusione è semplice ed elegante: “oh ma in un quarto d’ora non si gira un cazzo!”
Si parla sempre di fare una “pistata” tutti assieme e capita a me l’occasione tra le mani: Miki ed altri nostri amici di Ravenna vanno ad Adria ed uno di loro si è rotto un braccio: prendo io il suo posto!
La sera prima si va da Miki per caricare le moto sul furgone, obbligatoriamente senza targa e specchietti e posso constatare che senza ‘ingombri’ fa davvero la sua figura!
Domenica si parte ed andiamo ad Adria, struttura meravigliosa ed organizzatissima! Quando scarichiamo le moto parecchi occhi cadono sulla Z750 di Miki(tra scarico e slik fa davvero una gran figura….e Miki gode come non mai, inorgoglito dalla sua piccola tanto ammirata!) Ma anche il Monster di Alan(coi semi manubri che ha su sembra un toro alla carica tanto sono bassi) ed il CBR di Antonio non sono da meno! Poi arriva Meris(quando ho visto il mono che ha montano al posteriore mi sono commosso!) ed infine Matteo, nulla da dire sulla sua R1, meravigliosa ed oggetto dei desideri di tanti di noi!
Io sono l’unico senza slick, senza gomme da pista…ho le diablo strada! E non manca chi mi fa notare che son proprio “gommacce”! “ma se viene a piovere?” dico io…celo sereno e oltre 30 gradi…
Mangiamo, iniziamo a prepararci, ci mettiamo in fila: non riusciamo ad entrare tutti assieme poichè la fila è piuttosto lunga. Se appena arrivati io e Miki ci siam chiesti che avremmo combinato li dentro, ora vedo gli altri: chi ansioso di entrare, chi parla di scaldare le gomme, tutti esaltati all’idea di partire. Io, come in molte situazioni nuove, me ne sto li pensando: “vado a culo e vedo”.
Entriamo io ed Antonio e gli sto dietro perché lui conosce la pista e mi affido per un paio di giri alla sua esperienza: la pista è facile, si impara a memoria in un attimo, ho voglia provare a tirare oltre quel limite che mi spaventa per strada, detto fatto: metto poco a finire gli stivali e in pochi giri mi abituo a curvare col ginocchio a terra, anzi, diventa la prassi! Come ogni cosa bella che si scopre, spengo l’interruttore e vado, senza pensare, osando sempre di più senza considerare il tempo che passa! Mi prendo paura in un paio di circostanze: perdo leggermente l’anteriore una volta ma riprendo subito e poi alla fine del rettilineo, prima di un tornante, cerco una staccata oltre i limiti(sia miei ma anche del mezzo direi…): i freni sono caldi ed hanno meno mordente ma cerco la staccatona ed aggrappatomi con tutta la forza alla leva del freno salta la ruota davanti e mi trovo coi piedi che son saltati dalle pedane….sia benedetta la via di fuga!!!...due curve per smaltire e riparto….rientro dopo circa 50 minuti ininterrotti, esaltato come un bimbo col gioco nuovo e ambito per mesi …voglio rientrare, in fretta.
Sotto al paddock mia sorella è più esaltata di noi che giravamo, sia il moroso che il fratello l’hanno resa orgogliosa! Si scherza su curve affrontate in modo più o meno diverso e sui consigli dei più esperti, che ci fanno anche i complimenti per la guida: qui il mio ego esplode, rientriamo!
Ora cerco sempre maggiore velocità in percorrenza e traiettorie sempre più strette, anche in uscita: ecco come nasce un errore, in fondo al rettilineo, per effettuare un sorpasso entro stretto e spalanco il gas mantenendomi interno, senza raddrizzare la moto e così perdo il posteriore che, una volta ripresa aderenza, mi disarciona dal lato opposto, cadendo sull’asfalto! Mi rialzo dopo aver rotolato per un po’ e corro a rialza la moto poiché sono tutti fermi per il misfatto, un leggero bruciore alla mano sinistra mi svela il guanto stracciato su anulare e medio e due belle abrasioni nuove.
Dopo le cure in ambulanza al rientro nel paddock sono entusiasta, il sorriso è sincero e genuino, ho sbagliato e ne sono consapevole…andrà meglio la prossima!
Miki, che era dietro mi ha poi confidato di aver visto la gomma posteriore fumare per tutta la curva sino alla caduta…che fosse stato per le gommacce???
La giornata finisce, gli altri girano ancora due ore e io li guardo e mi riposo un po’ al bar.
Evito i commenti e gli sfottò a casa…nonché il buon tondo che è stato impietoso nello scattare foto anche nei momenti di debolezza!
Decidiamo così di prenotare io, il Busa, Cassa, Preda e Fuzzy(stavolta mi presenterò con gomme adeguate…forse sprecate…le supercorsa!).
Partenza la mattina tutti in moto, gita nella bassa sino ad Adria dove ci sistemiamo subito a destra dell’entrata: togliamo gli specchietti, andiamo a mangiare qualcosa, facciamo il pieno ed siamo in fila!
Tutti sono entusiasti dalla struttura, si gira per il paddock ammirando le moto altrui, Tondo passa a salutarci per tornare poi a fare le foto.
Fuzzy prende una piantina della pista per studiare le traiettorie ideali, Cassa e il Busa fremono all’idea di entrare, il Preda è ansioso e si ripropone di partire con calma e di non esagerare, io ho fame e vado a mangiare.
Si inizia, siamo in fila, entriamo tutti assieme, fa un caldo infernale, i primi giri non si esagera poi dal terzo inizio a tirare ma, di li a poco , la prima delusione della giornata: il Preda dopo 5 o 6 giri è caduto ma esce da solo. Alla fine delle prime tornate andiamo a sincerarci per le sue condizioni, è solo deluso per l’accaduto e porta la moto dal meccanico per riparare il manubrio e rientrare poi più tardi.
Tutti sono entusiasti della pista, senza grandi velocità di punta è comunque molto tecnica e si è sempre piegati!
Busa e Cassa hanno più o meno lo stesso passo e girano sempre assieme, Fuzzy gira, ingaggia testa a testa con chi gli sta vicino per poi riderci su nel paddock tra un turno e l’altro, io nei primi due turni giro per sfregare(vero Cassa?) ed abituarmi comunque ai freni nuovi e gomme molto più performanti.
Ma oggi è il Preda Day: finalmente rientra in pista, trova il suo ritmo e…lo fanno uscire perchè la moto fa fumo, troppo fumo…
Finisce la giornata e tutti sono entusiasti, anche Fuzzy ha espresso un parere più che positivo sulla pista, è ora di tornare a casa, ma ancora una volta è il Preda a voler lasciare il segno: pochi km e ci fermiamo: la moto fuma, la temperatura è altissima…e non c’è acqua nel radiatore!
È stato l’ultimo acuto di ‘Clementina’, fedele compagna di viaggio, ora in mano a qualche banda di rapinatori dell’est(chiedere all’ex proprietario).
Ci prepariamo così per l’ultima pistata dell’anno, stavolta siamo io, Miki, Cassa, Busa e Meris.
La voglia è sempre tanta e come al solito si freme all’idea di entrare!
La giornata è caratterizzata dalla fiacca generale di tutti, per vari motivi siamo arrivati tutti stanchi e provati, ed alla fine di ogni serie di giri ci si riprende con calma. Credo di aver speso più in bevande che in gomme oggi!
Come ogni uscita in pista, anche in questa giornata abbiamo voluto mantenere una tradizione oramai consolidata del gruppo: qualcuno deve scivolare a terra e farsi riportare dal trattore! Oggi è Cassa che, un po’ sfortunato fa un bel voletto per terra: al tornante più lento della pista, con circa una dozzina di moto che si accingono a curvare con calma causa una bandiera gialla, passa un idolo che era ancora accovacciato dietro al capolino quando tutti frenavano, poi stacca e pinza tanto da sollevare di oltre mezzo metro la gomma posteriore per ripiombare al suolo…e su Cassa!
Busa e Miki sono i più in forma ed inarrestabili, io sono esausto e giro poco rispetto al solito, concedendomi un solo long run serio verso la fine.
Si torna a casa con Cassa privo di una staffa ed i tempi presi a mano da mia sorella sulle tribune, si può migliorare!
Per quest’anno è stata una bella esperienza e si pensa a nuove piste e nuove moto per il futuro!
Concludo ringraziando Tondo che non è mancato ad un appuntamento ed ha sempre fatto foto meravigliose!

06 novembre 2007

Vi presento Elisabetta

Come gia' molti di voi sanno la mia Clementina ha fatto una fine non molto decorosa. Dopo avermi mollato sul piu' bello in un tornante in quel di Adria (la colpa e' piu' imputabile ovviamente al pilota che non al mezzo, ad onor del vero) e' stata demolita per l'esportazione e caricata sul furgone di un malavitoso rumeno che la smercera' in terra straniera.
Mi manca, era la mia prima moto, acquistata per un prezzo che al tempo mi sembrava quasi inarrivabile, con conquistata con le unghie e con i denti.
Abbiamo trascorso bei momenti assieme, ci siamo fatti fior fiore di scampagnate, da soli o con amici: Giulia, Toz, il DragoRosso, Busa, Cassa, ecc. Non mi aveva mai tradito prima di quella fatidica giornata ad Adria, se non per una stupida pinzata sulle strisce bagnate imputabile solo all'inesperienza di quel coglione del suo pilota.

Ora pero' c'e' lei. Elisabetta. E' tutta italiana e sotto la gonna monta un 750 da paura. Ha qualche cavallo in piu' di Clementina ,32 per l'esattezza 8-
Ed e' BRUTALE di nome e di fatto.
Sono troppo gasato, siamo andati a fare un bel giretto domenica scorsa anche con Busa e Giulia, e ci siamo trovati abbastanza bene. Dobbiamo ancora stringere un rapporto, direi, perche' ci sono lati del suo carattere che devo ancora comprendere e soprattutto regolare (la sosp. anteriore e' regolata sul leggerissimo) ma i presupposti ci sono tutti. Soprattutto pero' devo imparare che quei 32 cv in piu' si sentono tutti, e anche se sono in 3° non posso permettermi di cacciare giu' una manata piena di gas a 9000 giri, perche' lei si alza e io mi cago addosso.
Inoltre non e' propiramente docile, ha un caratterino che se non stai attento ti sbatte giu' dalla sella, e' nervosa come poche in apri e chiudi.

Busa mi ha detto: se ti si alza e non te lo aspetti, invece di chiudere il gas devi dosare e farla scendere piu' lentamente...
DOSARE? Dosare cosa? Il gas? Mo di gas se ce n'e' lei lo prende, se non ce n'e' piu' lei si impunta perche' arriva il limitatore. It's easy.
E' come reimparare ad andare in moto, bisogna entrare piano e aprire sulla corda, e poi cercare di prendere il ritmo. Questo pero' lo potro' fare solo dalla prossima stagione, quando avro' settato per bene le sospensioni, per ora ho cercato di fare del mio meglio, andando forte in 2 curve e lentissimo nelle 3 successive. Ma le sensazioni che mi ha dato sono davvero inebrianti, e non vedo l'ora che sia il momento di andare per monti sul serio!

Alla prossima!!!

PS: ora amici tocca a voi... Toz, che facciamo, ce lo prendiamo un draghetto nuovo?!

08 maggio 2007

Due curve e due forchettate di troppo: da Imola a Prataglia

Dopo vari tentativi siamo riusciti, finalmente, a radunare tutti i rami per una bella gita nella terra di mutor, da Forlì a Bagno di Romagna e poi su fino a Prataglia a provare una nuovo localino consigliatoci da Miki.
Ritrovo alle 9.15 al toys, io e Miki arriviamo puntualmente in ritardo: causa colazione al baretto…bene, ci siamo tutti, tutti in tuta chi l’ha, Golo col suo classico abbigliamento cattivo e ribelle, Zara invece sfodera un look black da bello e dannato.
Partenza per Forlì, poi direzione Dovadola e su fino a S.Sofia dove ci fermiamo per un caffè ed una piccola sosta: questa prima parte di giro è stata piuttosto monotona, non molte curve e parecchio traffico, tuttavia la giornata è stupenda e fa un caldo incredibile, ma il bello deve cominciare proprio adesso.
Inizia il primo svalico, il passo del Carnaio; l’asfalto non presenta buche e sembra tenuto molto bene, strada larga e pulita, davvero divertente! Una volta scesi riprendiamo per risalire al passo del Mandrioli: personalmente mi è piaciuto di più il primo passo, ma qui il paesaggio è davvero mozzafiato: si passa in mezzo a boschi e ne approfittiamo per una foto di gruppo in uno spiazzo in cima al passo. La formazione è perfetta: avanti gli indemoniati dell’asfalto e i manici, poi seguono i cazzeggiatori(io), poi c’è Zara, un idolo, lui va per la sua strada e si fa i fatti suoi: biker nell’anima!
L’immagine più suggestiva che mi è rimasta in questo giro è stato l’inizio della seconda risalita: la prima curva seria, a sinistra, ha dietro di sé un imponente parete verde, quasi verticale, è la montagna completamente ricoperta dalle piante: sembra proprio una bella muraglia che ci aggiungiamo a scalare!
Avanti verso un benzinaio, ci sono i primi in riserva, qui incontriamo un bel groppone di motard anche loro agguerriti, aspettiamo in fila e si scappa via perché si inizia a sentire la fame e la nostra guida alpina, il centauro Miki, ci ha consigliato un posto a Prataglia.
L’andata è stata fatta con un passo divertente perché la strada lo permette (eccezion fatta per qualche pezzo dove la montagna si era sgretolata sul bell’asfalto…pericolozizzzzzimo), senza esagerazioni, e non è nemmeno troppo impegnativa fisicamente!...anche una zavorrina potrebbe apprezzare il bel panorama…diciamo una zavorrina abbastanza sportiva però…
Attraversiamo l’ultimo tratto di bosco, meraviglioso, costeggiando e passando sopra ad un torrente con a tratti qualche cascata, finalmente arriviamo in cima, al ristorante, su un ampio prato con qualche campeggiatore e qualche persona in attesa, al sole, di andare a pranzare.
Facciamo qualche chiacchiera pure noi e poi via a tavola! Qui diamo il meglio: crostoni, primo, secondo e contorno!
Ma andiamo per ordine: i crostoni, mai mangiato crostoni al ragù così saporiti, unti e buoni!!!quelli al capriolo invece delicatissimi ed il classico ai funghi è un delirio! Il primo, una pappardella alla lepre che solo la golosità mi ha aiutato a finire! Il filetto ai porcini, divino, è stato mandato giù con la sola forza dell’ingordigia!
Poi, per digerire, una bella pennichella sul prato e ripartenza….un’ombra però aleggia su di noi: forse abbiamo mangiato e bevuto troppo?.....io si!
Resisto una decina di minuti dietro al gruppo tirato da Miki e Preda ad un ritmo forsennato, pieghe da sfregare(gli altri!) poi crollo! Un paterno He-Man mi raccoglie e mi scorta sino S.Sofia mentre con la mia tuta super racing faccio del mototurismo con un braccio sul serbatoio, le gambe intorpidite ed un conato di vomito ad ogni curva!
Finalmente il capolavoro di Miki, coi primi agguerriti ad arrivare a S.Sofia si ferma ad aspettarci, Miki scende dalla moto e si gira per quattro chiacchiere con altri. Un grido del Busa – “AHHHH…” e SPATATRACK!!!!!!!!!!!!in discesa Miki non ha messo la prima e la moto va per terra! Bilancio: frizione da cambiare( è la quarta Miki?), serbatoio ammaccato, manubrio leggermente piegato e codone sfregiato con crepa…ah, già, carter sfregato!
Ci si ferma la bar per ennesimo caffè(per me) per riprendersi un po’, o un po’ d’acqua prima di ripartire. Il caldo e diventato davvero opprimente ma una giornata così va goduta fino in fondo!
Ripartiamo per Imola con meta il parco per una bella birra, ma Zara saluta con colpo di clacson e torna a casa e io finisco per morire sul divano, esausto!
La morale?mettete la prima in discesa, sempre! Siete ingordi come pochi?non mettete la tuta per le abbuffate!
Ancora una volta speriamo di avere reso partecipi i lettori di questa nostra passione, che coniuga itinerari divertenti a paesaggi incantevoli e abbuffate storiche (nonché minchiate galattiche come quella del Miki)!



02 novembre 2006

Una giornata tra curve in moto, amici, buon cibo e tartufo: la sagra di S.Agata Feltria

Anche quest’anno riusciamo ad organizzare una agguerritissima spedizione di bikers alla sagra del tartufo di S. Agata Feltria, tappa immancabile oramai ogni anno per gli amanti di questo evento.
La formazione è costituita Dal Busa con Fla, il Preda, mia sorella e Miki, Golo, la partecipazione speciale di Alessia, Matteo e moglie da Ravenna, un mio collega nonché amico Fabio “l’ingegner” ed infine il sottoscritto.
L’inizio è dei migliori: la giornata è stupenda e Alessia è in ritardo, la si aspetta facendo giri di prova con la moto di Golo (MT03) dopo essere entrato nel parcheggio, punto di ritrovo, con una chicane da urlo: che tamarro!
Nell’attesa vado a fare benzina e la pompa mi fa il simpatico scherzo di non bloccarsi a serbatoio pieno: esplosione di benzina e una scarpa che ci ha messo tutta l’andata ad asciugarsi!
Raggiunti dagli ultimi partiamo per quel di Forlì dove ci aspettano i ravennati, Teo e moglie, e ripartiamo per la meta.
Quest’anno abbiamo deciso di passare per una strada più sicura e panoramica per l’andata (come possiamo dimenticare le mitiche scorciatoie dell’anno scorso, ripartente da semafori col rosso, sensi vietati e strade dissestate…), sino S. Sofia e svalico sull’E45, si tratta pur sempre di una gita in moto e vogliamo goderci a pieno questa breve tratta su 2 ruote: l’unico neo è rappresentato dal tempo leggermente coperto sull’Appennino e le strade un po’ bagnate per le piogge recenti, ma un dettaglio di poco conto visto l’imminente sopraggiungere del sole e la manutenzione ottima delle strade.
Ci fermiamo a S. Sofia per un caffè e una pausa per riprendersi dai primi km percorsi, l’aria è frizzante viene messa in secondo piano da un paesaggio di indiscutibile bellezza, questo paesino inoltre è una località estremamente caratteristica che rende assai godibile la breve sosta benzina-caffè-toilette.
Riprendiamo la strada per l’ultimo tratto di montagna, nonostante la strada sia bagnata asfalto e curve sono notevoli! Incappiamo in un Harleysta scivolato su un tornante e dopo un primo soccorso e qualche chiacchiera (nulla di grave, solo un errore nel correggere una curva che si è rivelata un tornante insidioso), ripartiamo dritti fino alla meta per fermarci solo nel nostro parcheggio di fiducia praticamente in centro a S. Agata.
Parcheggiamo i mezzi, riorganizziamo gli zaini per affrontare la folla e grande ilarità è suscitata dai caschi legati alla moto di Miki in stile “grappolo di uva”.
Qui una chicca: un allegro gruppetto di persone di mezz’età si intrattiene nel parcheggio tra canti e brindisi dei quali ci rendono partecipi, una signora del gruppo poi ci rivela una grande verità, cito le sue parole: “fate bere le ragazze così ciucciano meglio!”…..la saggezza popolare….
Ci dirigiamo verso il centro e come sempre ci si ferma subito a mangiare e bere nello stand principale, quest’anno siamo pure baciati dalla fortuna: poco dopo il nostro arrivo, ci lascia il posto a sedere un gruppo più o meno numeroso come il nostro, meglio di così non si può proprio cominciare!
Apro una parentesi sulla sempre eccezionale cucina di questa sagra a prezzi stracciati, primi al tartufo e non, pasta ripiena, secondi anche raffinati, ottimo pure il vino sfuso della casa che finisce in breve, credo si debba prendere esempio qui in zona dove spesso si spende tanto per poco…
Mangiamo con calma e ripartiamo con un giro di bancarelle e tappa ai bagni: qui i servizi sembrano quasi sponsor dell’evento vista l’innumerevole quantità di cartelli presenti!
La varietà di prodotti offerta è vastissima, dai tartufi ai porcini e altri funghi, da marmellate e miele locali al cioccolato aromatizzato artigianale, dai salumi ai formaggi, perdiamo Golo e Alessia nella bancarella dei liquori, Miki e Teo amoreggiano nello stand di mobili in ferro battuto, io mi perdo tra le innumerevoli bancarelle di “frutti del suino” e quelle di formaggi, l’ingegner fotografa ogni angolo del paese, impressionanti le bancarelle di crocifissi e taglieri per lunghezza e fantasia nelle forme, troviamo la bancarella coi nomi e per la prima volta nella mia vita trovo il mio!…Miki estasiato dalla descrizione del suo spende 5 euro per comprarlo, io faccio fotografare il mio per farne poi un ingrandimento al pc.
Approfitto, nella descrizione dell’evento, per tirare le orecchie a me e i miei amici per esserci persi la strada dei vini per semplice mancanza di curiosità: si beve bene e a buon mercato…l’ho scoperto una domenica successiva!
Non può mancare dopo un giro tanto impegnativo, prima di scendere per gli acquisti e ripartire, la nostra sosta nel giardinetto della rocca in cima al paese; il clima mite e l’atmosfera fiabesca dei chiaro scuri formati dai raggi del sole tra alcune nuvole sulla valle sono un contorno perfetto per il nostro riposo pomeridiano, sdraiati sull’erba dove si scherza del più e del meno. Miki continua a contemplare il significato del suo nome, il Preda sfiora il contatto con una bella caccona sul praticello, io e il Busa facciamo foto sexy, insomma, tutto nella norma.
A malincuore ripartiamo poiché si è fatto pomeriggio inoltrato, magra consolazione lo shopping selvaggio che ci attende poiché preannuncia la ripartenza verso casa (anche se a nome mio e di mia sorella posso dire che ci siamo senz’altro consolati, un po’, coi nostri acquisti…).
Quest’anno siamo stati bravi, abbiamo comprato di tutto. Tartufo bianco e nero, kili di cioccolato di vari gusti, formaggi, qualche pasta tipica, liquore. Un giro per vedere la fontana a forma di chiocciola, curiosiamo tra le bancarelle di mobili e accessori vari, si cerca di scrutare ogni angolo prima di ripartire dopo una giornata che definirei perfetta, libera da pensieri, un gruppo che si è amalgamato subito ed ha voluto e saputo divertirsi.
Si riparte, autostrada, ci separiamo coi ravennati a Cesena e noi facciamo le ultime chiacchiere al casello di Imola dove ci ricongiungiamo per l’ultima volta prima di separarci.
Un saluto a tutti e speriamo il post invogli altri a seguire il nostro esempio l'anno prossimo….

06 settembre 2006

The marriage

Vorrei con questo mio post rendere omaggio ad un membro dei Rami Secchi che ha deciso di fare il grande passo. Un uomo la cui classe e abilita' motociclistica ben si coniuga con la decisa presa di responsabilita' coniugale.
Uno di noi, sempre sveglio nelle situazioni di pericolo e sempre pronto a tendere una mano nei momenti di bisogno.
Sembra un annuncio mortuario ma davvero, voglio fare le mie congratulazioni al Cassa e alla Ale, che possano stare davvero bene per sempre... e speriamo che non venda la moto!!!!!!!!!!!!!!
PS: la foto di Toz la metto perche' e' fantastica!

23 agosto 2006

Il rientro


Ciao a tutti, carissimi rami secchi e non! Vorrei son questa mia farvi partecipi ed accomunarvi al sentimento che e' sorto in me in questo rientro dalle ferie.
Direi che la foto allegata esprime in pieno la mia gioia in queste giornate di fine agosto, dopo le fantastiche ferie appena trascorse. Vorrei inoltre esternare tutta la mia invidia al Toz che le ferie le comincia ora! (Bastardo!)
Ciao a tutti, belli e brutti!